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Entropion

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Correzione dell’entropion con intervento chirurgico

Il cerotto per entropion è utile solo nelle forme iniziali-lievi, serve ad allontanare meccanicamente le ciglia dall’occhio. In questa fase possono anche essere utilizzati colliri, gel o pomate lubrificanti.

L’intervento chirurgico dell’entropion, per avere una elevata percentuale di successo nel tempo, deve correggere in maniera il più possibile vicina a quella naturale i tre meccanismi fisiopatologici:

  • la migrazione del muscolo orbicolare davanti al tarso
  • il rilasciamento-disinserzione dei retrattori della palpebra inferiore
  • il rilasciamento dei tendini laterali.

Intervento combinato triplo per entropion

La tecnica per la correzione dell’entropion involutivo che adottiamo più frequentemente deriva da una combinazione di cantopessia laterale (tarsal strip), di accorciamento dei retrattori della palpebra inferiore e di indebolimento dell’orbicolare (orbilectomia).
L’intervento chirurgico inizia staccando la palpebra inferiore dalla sua originaria inserzione al canto esterno (cantotomia e cantolisi), quindi divide la palpebra inferiore in due lamelle, un’anteriore e una posteriore, quest’ultima costituita prevalentemente da tarso e congiuntiva.

Il tarso viene isolato, ossia liberato dalle aderenze coi tessuti sottostanti e pulito dal margine superficiale dove ci sono ciglia e sbocchi ghiandolari. Si forma così la “bandelletta tarsale laterale” o “tarsal strip”, che viene successivamente accorciata e fissata all’osso laterale dell’orbita con un punto robusto in materiale non riassorbibile, regolandone la tensione.

Nella seconda fase dell’intervento, attraverso una seconda piccolissima incisione al centro della palpebra, subito sotto le ciglia, si evidenzia il piano dei muscoli retrattori della fascia capsulo-palpebrale che vengono accorciati con un paio di punti permanenti; il muscolo orbicolare viene indebolito asportando pochi millimetri di tessuto (orbicolectomia) e quindi si conclude l’intervento in circa quarantacinque minuti.

Post intervento dell’entropion

Nel periodo di degenza post intervento di entropion non sono previsti disagi particolari né esiti esteticamente rilevanti. Indolenzimento nella zona del canto esterno, ecchimosi e gonfiore della palpebra sono comuni nei primi giorni. Variazioni tecniche possono essere considerate dal chirurgo per situazioni particolari.

Intervento chirurgico per entropion congenito e forme cicatriziali

Nel caso dell’entropion congenito il trattamento chirurgico è finalizzato a rinforzare i retrattori della palpebra inferiore e di altre anomalie eventualmente presenti in maniera simile alle forme involutive.
Questa patologia va distinta dall’epiblefaron, in cui una plica cutanea spinge le ciglia che strofinano sul bulbo oculare in assenza di una rotazione del bordo palpebrale.

Le forme cicatriziali di entropion conseguono alla retrazione da accorciamento della lamella posteriore (piano tarso-congiuntivale) dovute spesso negli anziani a malattie cicatrizzanti croniche (pemfigoide e lichen), a traumi chirurgici (exeresi di calazi), causticazioni termiche o chimiche, malattie infettive come il tracoma (una volta endemico anche in Italia) ed è spesso associato a distichiasi o trichiasi.

In questi casi la eventuale terapia chirurgica deve necessariamente seguire il raggiungimento del controllo della infiammazione (forme cicatrizzanti) ed è differente da paziente a paziente a secondo del quadro clinico. Si può intervenire con plastiche che determinino la rotazione del margine palpebrale direttamente o aggiungendo tessuto alla lamella posteriore (cartilagine auricolare e mucosa buccale, cartilagine e mucosa nasale, mucosa del palato duro).

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Cos’è l’entropion?

L’entropion è la rotazine all’interno del bordo palpebrale(Figura 1). Può verificarsi anche alla palpebra superiore, ma si tratta di un caso raro, spesso connesso a specifiche patologie cicatriziali. L’entropion palpebrale va distinto dalla presenza di ciglia in sede regolare, ma con orientamento anomalo (trichiasi) e dalla presenza di una doppia fila di ciglia su base per lo più congenita, malformativa (distichiasi).

Anatomia entropion palpebrale

Figura 1. Anatomia normale (a), quadro clinico (b) e disegno (c) di entropion della palpebra inferiore.

I sintomi dell’entropion involutivo

Lo sfregamento delle ciglia e della pelle della palpebra sulla superficie oculare ha effetti irritanti di varia entità, ma possono svilupparsi lesioni ulcerative della cornea anche gravi, i sintomi dell’entropion più comuni sono:

  • lievi arrossamenti della congiuntiva
  • secrezione mucosa
  • sensazione di corpo estraneo

Entropion involutivo

La forma più frequente di Entropion, detta involutiva, è provocata dal progressivo allentamento dei tendini che fissano normalmente la palpebra alle ossa del contorno orbitario e la tengono ben aderente all’occhio. A questo si associa una particolare sovrapposizione della porzione presettale e pretarsale del muscolo orbicolare (overriding) che facilita la rotazione della palpebra. Il terzo fattore che interviene a determinare la comparsa di entropion è il rilassamento dei retrattori della palpebra inferiore, un tendine che fissa il bordo inferiore del tarso (scheletro fibroso della palpebra) ai muscoli che muovono l’occhio verso il basso.
Più raramente può essere di natura cicatriziale congenita.

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    Domande Frequenti

    Quali sono le differenze tra il centro di Milano e quello di Nizza Monferrato?

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    Come scegliere lo specialista?

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    A che età è utile fare la prima visita ai bambini?

    L’età giusta è tra i 3 e i 4 anni. Oggi abbiamo a disposizione strumenti in grado di rilevare difetti di refrazione in modo oggettivo, anche prima dell’età scolare, quando il bimbo sarà in grado di collaborare e dare risposte soggettive utili a identificare la giusta refrazione. Se i genitori, o i famigliari stretti del […]

    In cosa consiste la visita oculistica e quanto dura?

    La visita prevede una fase preliminare in cui personale specializzato (ortottisti, optometristi) raccoglie dati e informazioni con strumenti dedicati, utili al medico oculista per la valutazione conclusiva. La tempistica della visita completa non è assolutamente programmabile in maniera standardizzata e può durare anche un paio d’ore, soprattutto per valutazioni chirurgiche, ove a seconda della patologia, […]

    È sempre necessaria la dilatazione della pupilla durante la visita?

    La dilatazione farmacologica della pupilla serve per controllare in maniera più accurata la parte periferica della retina dell’occhio. Da tenere presente che un esame del fondo dell’occhio senza dilatazione è sempre considerato parziale e non completo. Ad oggi esistono apparecchiature (OPTOS) in grado di fotografare il fondo dell’occhio in maniera accurata e senza dilatare farmacologicamente […]

    Quanto dura l’effetto delle gocce per cicloplegia (dilatazione pupilla)?

    L’effetto delle gocce ha una durata diversa a seconda del collirio impiegato, della reattività individuale, dell’età e del difetto visivo (da un minimo di 3-4 ore, ad un massimo, in rari casi, di 24-48 ore).

    Può essere pericoloso utilizzare le gocce per la dilatazione della pupilla in caso di gravidanza o allattamento?

    In generale i colliri che si utilizzano per dilatare la pupilla sono topici, ma potrebbero entrare in circolo e raggiungere anche il feto. Di solito dopo la 20 esima settimana di gestazione non ci sono rischi per il feto, ma ogni singolo caso viene sempre valutato dall’oculista prima di somministrare qualsiasi tipo di collirio o […]

    È importante togliere le lenti a contatto prima della visita?

    L’azione delle lenti a contatto può alterare la forma della cornea, variandone i parametri e di conseguenza la refrazione del paziente, in maniera più o meno incisiva a seconda del tipo di lenti (morbide, rigide o semirigide).  In base alla motivazione per cui viene richiesta la visita oculistica viene indicato la sospensione di circa 2-3 […]