Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
L’unico sistema per bloccare l’effetto degenerativo del cheratocono è il trattamento para-chirurgico cross linking, dato che né le lenti a contatto, né gli occhiali possono porvi rimedio.
Per arrestare la progressione della malattia si interviene con l’intervento di cross-linking corneale: la riboflavina associata ai raggi UV irrigidisce la cornea evitando un suo ulteriore sfiancamento.
Questo trattamento, disponibile nel nostro centro d’eccellenza per la cura del cheratocono, comporta notevoli vantaggi per il paziente: è indolore (anestesia tramite colliri, niente punture), dura meno di un’ora e non necessita il ricovero.
Dopo 2-3 giorni di riposo potrete tornare alle vostre normali attività quotidiane.
Nel cheratocono non evoluto intollerante alla lente a contatto è possibile impiantare gli anelli intrastromali: segmenti di materiale plastico trasparente inerte vengono posizionati nello spessore corneale e rimodellano la cornea, appiattendola e spostando l’apice del cheratocono più centralmente, permettendo così un miglioramento dell’acuità visiva.
Quando il recupero visivo non è più ritenuto sufficiente, il trapianto di cornea, cioè la sostituzione della parte centrale della cornea, è l’intervento risolutivo.
Può essere a tutto spessore (cheratoplastica perforante) o parziale (cheratoplastica lamellare); i risultati visivi dei due interventi sono simili ma, quando possibile, si preferisce il trapianto lamellare perché, conservando lo strato interno della cornea, si riduce il rischio di rigetto.
In ogni caso il risultato refrattivo della cheratoplastica è scarsamente prevedibile per cui oggi si cerca di intervenire quanto più precocemente possibile al fine di evitare di arrivare al trapianto.
Potete prenotare una visita oculistica di controllo presso il nostro Centro Quattroelle di Milano.
I disturbi visivi del paziente con cheratocono dipendono dalla forma conica che assume la cornea e che crea un astigmatismo irregolare.
Esame fondamentale per la diagnosi è la topografia corneale: un computer elabora le immagini riflesse da una serie di anelli luminosi concentrici proiettati sulla cornea, fornendo una mappa a colori. Tramite la pachimetria corneale (misurazione dello spessore) si monitora l’evoluzione della malattia.
Altri moderni e sofisticati strumenti utili sono:
Tutte queste indagini dovrebbero essere consigliate anche ai parenti stretti (figli in primis) dei pazienti affetti da cheratocono.
Il cheratocono è una ectasia (sfiancamento) della cornea che riduce progressivamente la capacità visiva.
L’origine del cheratocono non è ancora oggi conosciuta: l’associazione più evidente è con il fattore genetico; è possibile che intervengano poi fattori estrinseci quali traumatismi da strofinamento dell’occhio o da lenti a contatto; il cheratocono può essere associato a condizioni sistemiche come la sindrome di Down, malattie del collagene, atopia.
Un’eccessiva elasticità e un’alterata resistenza biomeccanica sono la base del processo di sfiancamento e assottigliamento progressivo del tessuto corneale nel cheratocono, che cede sotto l’azione della pressione intraoculare, del peso e della dinamica palpebrale.
Il cheratocono insorge di solito in età adolescenziale. L’ectasia è bilaterale e tipicamente si manifesta in maniera asimmetrica, evolvendo in modo estremamente variabile e imprevedibile sino a rallentare e arrestarsi dopo i 40 anni. La sua frequenza è di 1 caso nuovo all’anno ogni 2.000 persone.