Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
La neuropatia ottica ischemica anteriore (AION) è un vero e proprio infarto delle arterie ciliari posteriori brevi, incaricate di irrorare le porzioni anteriori del nervo ottico.
Va subito distinta la forma non-arteritica, dalla variante secondaria all’arterite giganto-cellulareo temporale di Horton, malattia infiammatoria idiopatica che coinvolge le arterie di medio calibro, in cui il malessere e la debilitazione sono accentuati. C’è mal di testa e il nervo ottico è pallido, oltre che gonfio a bordi sfumati. Anche la circolazione all’interno delle arterie retiniche è compromessa da infiltrati di cellule infiammatorie delle pareti (vedi anche “Occlusioni vascolari“) e il rischio di coinvolgimento bilaterale nel breve periodo è alto.
Le cause della forma non-arteritica sono sempre collegate alle precarie condizioni generali: ipertensione arteriosa, diabete, aterosclerosi, malattie del collagene. La testa del nervo ottico si presenta iperemica, con piccole emorragie circostanti, e la prognosi relativa al coinvolgimento dell’altro occhio è discreta.
I sintomi della neuropatia ottica ischemica anteriore (AION) sono:
La gestione dell’AION prevede la raccolta di un quadro clinico generale completo, attivando la consulenza dell’internista o del reumatologo. L’esecuzione immediata degli esami emato-chimici orienta verso le forme arteritiche (caratterizzate da valori elevati di VES e PCR), cui sarà richiesta l’esecuzione di una biopsia dell’arteria temporale per la conferma istologica della diagnosi.
La terapia delle forme non arteritiche non è diversa da quella necessaria al controllo delle patologie cardio-circolatorie sottostanti. L’AION arteritica è invece una vera emergenza che va immediatamente aggredita con l’ospedalizzazione e la terapia cortisonica endovenosa. Tornato al domicilio, il paziente dovrà continuare dosi personalizzate di steroidi per bocca a scalare, ma per periodi lunghi (tra i due e i quattro anni) con frequenti monitoraggi di VES e PCR, per proteggersi dall’evoluzione della malattia e quindi dalla cecità irreversibile.