Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
Una volta astigmatismo e occhiali avevano un legame indissolubile. Oggi, grazie alle moderne tecniche di chirurgia rifrattiva, è possibile correggere l’astigmatismo senza passare dall’uso di occhiali o lenti a contatto.
Quali sono i vantaggi di un intervento per astigmatismo?
Finalmente potrete dire addio agli occhiali una volta per tutte.
Nei Centri Oculistici Quattroelle eseguiamo 3 tipi diversi di intervento per la correzione dell’astigmatismo:
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L’esame oculistico di routine permette di valutare la presenza dei difetti visivi e in particolare la misurazione obiettiva del tipo e della gradazione del difetto, ottenuta con la schiascopia, l’autorifrattometria, l’aberrometria e la topografia corneale poi sottoposta al gradimento soggettivo del paziente, per assicurare quella combinazione di lenti che permetta la migliore acuità visiva, espressa in decimi.
Nei giovani, in cui la componente accomodativa a carico del cristallino è particolarmente vivace, occorre ripetere le stesse misurazioni dopo aver bloccato, con l’uso di colliri, l’attività del muscolo ciliare (rifrazione in cicloplegia).
La cornea viene indagata in profondità in tutte le sue caratteristiche esplorabili, misurando lo spessore corneale (pachimetria) tramite una mappa tridimensionale, “punto per punto” della cornea, ottenuta da strumentazioni sofisticate. Ne sono un esempio il sirius, il casia, la tomografia ottica a scansione o a radiazione coerente e l’ecografia ad alta frequenza.
La forma della cornea, ovvero le sue variazioni di curvatura, asimmetrie e irregolarità, sono analizzate accuratamente dai topografi corneali computerizzati, la maggior parte dei quali funziona studiando il comportamento speculare, ovvero il riflesso generato da una serie di mire luminose concentriche, della superficie corneale anteriore.
La topografia corneale con un meccanismo di doppia rotazione di una fotocamera di Scheimpflug, riesce ad elaborare le immagini provenienti dalla superficie corneale posteriore e dalla camera anteriore, procurando, oltre alle informazioni concernenti la geometria corneale, una mappa pachimetrica corneale e una mappa di profondità della camera anteriore.
Le informazioni sono processate mediante diversi algoritmi e presentate in varie modalità, la più frequente è il codice cromatico, che assegna le tinte calde (rosse) alle regioni più curve, quelle fredde (blu) alle zone piatte della superficie corneale. La loro utilità è centrale nello screening delle malattie della cornea, anche iniziali o fruste, nella diagnosi differenziale delle deformazioni reversibili indotte dalle lenti a contatto e nel follow up dei trattamenti cherato-rifrattivi.
Nei centri di eccellenza in cui sono disponibili, la microscopia confocale fornisce la visualizzazione morfologica, in vivo e ad elevato ingrandimento, dei diversi strati corneali con le loro componenti cellulari, mentre l’ecografia ad alta frequenza li misura con precisione straordinaria, consentendo di approfondire i quadri sospetti negli utilizzatori cronici di lenti a contatto o le forme fruste di cheratocono.
La microscopia confocale è un esame diagnostico di ultima generazione che fornisce la visualizzazione morfologica, in vivo e ad elevato ingrandimento, dei diversi strati corneali con le loro componenti cellulari. L’esame si esegue senza alcun fastidio per il paziente ed è indicato nello studio di tutte le patologie corneali acute e croniche, tra cui le più frequenti sono cheratocono, distrofie corneali, cheratiti erpetiche, cheratiti da adenovirus, trapianti di cornea e ulcere. L’ecografia ad alta frequenza misura con precisione straordinaria i diversi strati corneali, consentendo di approfondire i quadri sospetti negli utilizzatori cronici di lenti a contatto o le forme fruste di cheratocono.
Le aberrazioni ottiche dell’occhio sono indagate con strumenti che studiano il comportamento in ingresso o uscita del fronte d’onda, una maniera alternativa di studiare fisicamente il percorso intraoculare dei raggi luminosi. L’aberrometria ci informa sugli aspetti complessivi ed esclusivamente ottici della qualità del sistema diottrico oculare e fornisce i dati per i trattamenti customizzati (aberrometrico).
L’astigmatismo è un difetto che provoca una minor nitidezza visiva a causa di una deformazione della superficie dell’occhio (cornea) o di un’alterazione delle strutture del bulbo oculare. Le immagini di un paziente astigmatico appaiono sfocate e più o meno allungate. Tale curvatura imperfetta causa la messa a fuoco delle immagini sulla retina su diversi piani, anziché in un solo punto, il che comporta una scarsa e imprecisa visione sia da lontano che da vicino.
L’Astigmatismo è quasi sempre associato alla miopia o all’ipermetropia e si differenzia a seconda della posizione dei due fuochi rispetto alla retina. Si parla perciò di:
I sintomi dell’astigmatismo riguardano la difficoltà a mettere a fuoco un’immagine da qualsiasi distanza. Il tentativo di ottenere una versione nitida dell’oggetto può causare sintomi quali:
Nei rari casi di astigmatismo irregolare questo difetto visivo può essere legato al cheratocono, una malattia progressiva, non infiammatoria della cornea che si assottiglia e si deforma assumendo una forma a cono.
La causa dell’astigmatismo più diffusa è la deformazione ovale o sferica della cornea, oppure del cristallino. Questa alterazione fa sì che i raggi di luce si focalizzino su due punti diversi della retina, anziché su uno solo. Ciò comporta la visione sfocata degli oggetti a qualsiasi distanza.
Più raramente le cause dell’astigmatismo riguardano:
Una prima divisione può essere fatta in base alla struttura del difetto visivo:
Un’altra distinzione utile è basata sul grado di curvatura della cornea. Il più diffuso per esempio è il cosiddetto astigmatismo secondo regola, caratterizzato da una curvatura tra i 60 e i 120 gradi. Esiste anche l’astigmatismo contro regola e/o obliquo, sempre caratterizzato da diversi gradi di curvatura, per fortuna meno frequente.
Infine questo difetto visivo si può distinguere in:
L’unico modo per conoscere il tipo e l’entità del difetto visivo è sottoporsi a una visita oculistica, ottenendo una diagnosi completa.
Solo così è possibile reperire tutte le informazioni necessarie per arrivare alla correzione dell’astigmatismo.