Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
La neuropatia ottica tossica o nutrizionale è una malattia del nervo ottico si presenta senza dolore, in genere con calo visivo bilaterale, simultaneo e simmetrico, sostenuto da una sofferenza progressiva dei nervi ottici, che all’inizio si mostrano normali, talora edematosi con piccole emorragie a “scheggia”, quindi tendono ad atrofizzarsi in maniera irreversibile.
La fase acuta della neuropatia ottica tossica è spesso insidiosa: il soggetto si accorge tardi di quanto sta accadendo e quando si fa vedere è già presente il segno tipico delle fasi evolute, il pallore del settore temporale del disco ottico, quello che guarda verso la macula (Figura 3a), dove decorre il fascio papillo-maculare.
I tipici sintomi della neuropatia ottica tossica o nutrizionale sono:
Sebbene sia noto da tempo il collegamento con situazioni di malassorbimento-malnutrizione (deficit di vitamina B12, tiamina, acido folico, aminoacidi essenziali….), abuso di alcool, droghe, fumo di tabacco, esposizione professionale a prodotti chimici, utilizzo di farmaci (Tabella 1), da sole o combinate, gli esatti meccanismi fisio-patologici della neuropatia ottica tossica restano da stabilire, come anche l’esatta sede della lesione primaria (retina, chiasma, tratti ottici, bandellette?).
La diagnosi della neurite ottica deve saper differenziare le forme tossiche-nutrizionali dalle forme infettive-infiammatorie (vedi neuriti ottiche), da quelle ischemiche, arteritiche e non dalla forma di Leber (esiste un test genetico capace d’identificare la mutazione del DNA mitocondriale), dalle forme secondarie a lesioni tumorali intracraniche (ad esempio adenomi ipofisari).
La terapia per la cura della neuropatia ottica nutrizionale è rivolta anzitutto ad allontanare l’agente tossico o a colmare il deficit nutrizionale. La supplementazione multivitaminica viene comunque invariabilmente prescritta, anche se con scarsa convinzione.
In attesa di farmaci capaci di rigenerare il nervo ottico (come ad esempio l’oncomodulina, proteina ad azione neurotrofica, che agirebbe come fattore di crescita capace di promuovere la ricrescita degli assoni delle cellule ganglionari retiniche), ci si accontenta di stabilizzare la forma e di aiutare i pazienti con i presidi attuali.