Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
Il basalioma della palpebra (carcinoma basocellulare) è una forma di tumore maligno della cute. È più frequente nella palpebra inferiore ed al canto interno.
Il basalioma della palpebra ha l’aspetto di noduli duri al tatto, biancastri, che possono anche perdere sangue (tendono ad ulcerarsi quando crescono), deformano i tessuti e possono determinare la caduta delle ciglia (Figura 7 a, b) .
L’evoluzione tumorale del basalioma è estremamente lenta, copre un arco lungo mesi. Sebbene non metastatizzi quasi mai, ha una malignità locale perché distrugge tutto quello che infiltra crescendo.
La causa del basalioma della palpebra è la prolungata esposizione ai raggi UV, sia quelli del sole sia quelli di lettini e lampade abbronzanti.
Pelle e occhi chiari sono i fattori di rischio maggiori, come una prolungata esposizione al sole nei primi 20-30 anni di vita.
La diagnosi è clinica, l’osservazione diretta con ingrandimento, è spesso in grado di stabilire la natura di una neoformazione cutanea palpebrale.
Occasionalmente, in caso di dubbi, può essere fatta una piccola biopsia con esame istologico per confermare la diagnosi prima di procedere con interventi più complessi.
Una volta stabilita la diagnosi la cura è solamente chirurgica. L’asportazione del basalioma deve essere radicale, completa, pena la recidiva e l’estensione della stessa.
Per questo motivo, soprattutto a livello della palpebra, durante l’asportazione bisogna che ci sia anche la conferma istologica della sua asportazione completa. Questa viene ottenuta mediante l’esame dei margini al congelatore o con altre tecniche che prevedono una ricostruzione successiva. Agire per tempo, prima che il tumore si espanda, è fondamentale.
L’asportazione in sé del carcinoma basocellulare è un intervento di chirurgia palpebrale che può essere spesso gestito in anestesia locale, magari con sedazione, in base alla durata ed alle preferenze del paziente.
Una volta rimossa la lesione ed i suoi margini per il controllo istologico, bisogna procedere alla chiusura del difetto residuo. La ricostruzione è quindi parte integrale della chirurgia e segue subito l’accertamento della radicalità. Esistono moltissime tecniche ricostruttive per le palpebre che dipendono dalle dimensioni del difetto e dalla sua sede.
I difetti più piccoli possono essere chiusi direttamente, ma quelli più grandi richiedono l’utilizzo di lembi (tessuto ruotato da zone subito adiacenti) o innesti (tessuti prelevati da sedi distanti) per riformare una palpebra che possa muoversi e proteggere l’occhio in modo simile a quella originaria.
Occasionalmente è richiesto un ulteriore intervento chirurgico a distanza di alcune settimane per completare la ricostruzione.
In genere non è necessaria una degenza, se non qualche ora per smaltire la sedazione. Il postoperatorio non è doloroso ed i punti di sutura vengono rimossi dopo una settimana circa.
È poi necessario sottoporsi a controlli per i primi cinque anni per accertarsi che non si verifichino recidive dei carcinomi basocellulari.