Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
La sclerite è l’infiammazione del guscio bianco dell’occhio. La forma superficiale (episclerite) è difficile da distinguere dalla congiuntivite, dato che sopra i vasi sclerali, dilatati, la congiuntiva partecipa con il noto quadro infiammatorio.
Nelle forme più serie il rossore, settoriale o diffuso, assume gradazioni intense, con sfumature bluastre; si notano i noduli sclerali, accumuli giallastri di globuli bianchi; la reazione coinvolge in maniera più o meno intensa la cornea (cheratite periferica) e gli strati vascolari delle tuniche oculari (uveite). In casi rari (sclerite necrotizzante), la sclera si assottiglia a causa dell’infiammazione cronica, mettendo in rilievo la coroide sottostante, che appare con un colore blu intenso (Figura 6).
A livello sintomatologico, le caratteristiche del dolore oculare, più intenso e gravativo, con interessamento dell’orbita e della regione facciale adiacente, la fotofobia marcata e il calo visivo, indirizzano la diagnosi. La causa, a parte rari casi d’infezione sistemica (sifilide) o locale, complicanza settica di interventi chirurgici sulla sclera (strabismo, retina, glaucoma) è una malattia reumatica (l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, il lupus erithemathosus, la poliartrite nodosa, la granulomatosi di Wegener, la gotta…).
Nei casi in cui la sclerite rappresenta il sintomo d’esordio, è pertanto opportuno attivare la consulenza reumatologica e l’esecuzione di una serie d’indagini di laboratorio (VES, anticorpi antinucleo ANA, tipizzazione HLA-B27, fattore reumatoide….) o radiologiche. A differenza dell’episclerite, la sclerite può estendersi velocemente alle strutture oculari vicine, provocando minacciose complicanze quali glaucomi secondari, distacchi di retina essudativi, atrofia del nervo ottico. Sono quindi essenziali diagnosi precoce e cure tempestive.
La terapia topica (colliri di cortisonici e dilatatori della pupilla) è solitamente insufficiente alla risoluzione del quadro. Sotto monitoraggio internistico, si raccomanda l’utilizzo di antinfiammatori sistemici non steroidei (FANS come l’ibuprofene e l’indometacina) e, sovente, anche di cortisonici o altri farmaci immunosoppressori, in particolare nelle forme necrotizzanti.