Il Centro Oculistico Quattroelle è nuovamente operativo nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie.
Il Personale Medico e di Assistenza è provvisto di adeguati dispositivi di protezione personale e procede regolarmente con la disinfezione di tutto il materiale diagnostico prima e dopo ogni visita.
Un comportamento corretto e rispettoso dei pazienti e del personale è fondamentale per accedere serenamente ed in sicurezza alle prestazioni.
L’ortocheratologia (Ortho-K) è una tecnica di compensazione temporanea e reversibile di un difetto visivo (miopia principalmente ed in alcuni casi ipermetropia e astigmatismo) mediante l’applicazione programmata di speciali lenti a contatto (RGP, “rigide gas permeabili”), che vengono indossate durante la notte.
Il Dott. Lovisolo, fondatore nel 2000 del Centro Oculistico Quattroelle di Milano, è stato uno dei primi oculisti al mondo ad applicare l’Ortho-K e a studiarne i meccanismi, con le tecnologie più sofisticate (l’aberrometria, la microscopia confocale, la topografia corneale e l’OCT del segmento anteriore).
Oggi il Centro Oculistico Quattroelle, avvalendosi dell’esperienza più che decennale in questa pratica e di un’equipe medica accreditata a livello nazionale, continua a perseguire quella che è sempre stata la mission del Dott. Lovisolo, ossia la salvaguardia della visione mettendo al primo posto l’attenzione al paziente e la sua soddisfazione.
Le lenti a contatto tradizionali sono disegnate in modo da interferire il meno possibile con l’anatomia oculare ed essere corneo conformi, le lenti per Ortho-K sono delle lenti semi-rigide a geometria inversa, progettate su misura per ogni singolo occhio, allo scopo di modificare in maniera controllata il profilo ottico degli strati superficiali della cornea, dotato di un certo grado di plasticità e in grado di mantenere un effetto ‘memoria’.
In genere le lenti per Ortho-K vengono portate durante il sonno per un minimo di 6 ore a notte, e tolte al risveglio, limitando il discomfort provocato da una lente a contatto grazie all’assenza dell’ammiccamento palpebrale ed eliminando le componenti ambientali (polvere, vento, aria condizionata, riscaldamento, ect.) frequenti cause d’intolleranza alle lenti durante l’uso diurno.
Una volta rimossa la lente, la cornea mantiene la forma indotta e consente al paziente di vedere bene a occhio nudo per tutto l’arco della giornata.
L’Ortho-K è un trattamento transitorio e reversibile del difetto visivo, che permette significativi cambiamenti di stile di vita ai portatori di difetti visivi che non intendono sottoporsi alle pratiche di chirurgia rifrattiva oppure che non presentano le condizioni ideali per la giovane età o per una non idoneità anatomo-clinica.
Si utilizza la pratica dell’ortocheratologia soprattutto per combattere il progressivo peggioramento della miopia in età evolutiva, quindi nei ragazzi miopi anche giovanissimi, a partire dai 6 di età.
Recenti risultati di studi clinici internazionali dicono che nel 50% dei portatori di lenti a contatto notturne ortocheratologiche, il difetto miopico rallenta la sua progressione e in molti casi si blocca del tutto. Infatti, tali lenti a “geometria inversa” generano uno sfocamento dell’immagine a livello del campo visivo periferico, che tende a inibire la crescita delle regioni retiniche corrispondenti. Il bulbo oculare quindi smette di allungarsi e la miopia non progredisce.
L’obiettivo di limitare l’entità diottrica del difetto visivo ha numerose finalità mediche, la principale è rivolta a ridurre le preoccupazioni concernenti il rischio di sviluppare, nel corso della vita, complicanze anche gravi a carico della retina, quali il distacco e la maculopatia, che su base statistica, affliggono tipicamente il corso naturale della vita dei miopi elevati, a causa della debolezza costituzionale della loro struttura retinica.
Tutti i numerosi tentativi di combattere l’inesorabile progressione della miopia in età evolutiva, come gli occhiali bifocali, multifocali o sottocorretti, il blocco dell’accomodazione con dilatazione pupillare mediante colliri, come l’atropina o la pirenzepina, oppure ancora le metodiche di rieducazione strumentale come l’Accomotrac, sono falliti più o meno miseramente.
Analogamente a quanto si osserva negli utilizzatori di lenti a contatto gas-permeabili a uso diurno, l’Ortho-K è invece efficace nel rallentare l’evoluzione dei valori diottrici nel giovane miope.
Per le caratteristiche di questo trattamento è assolutamente indispensabile uno stretto controllo oftalmologico e la disponibilità di tecnici altamente qualificati.
Con le lenti per ortocheratologia ad oggi è possibile correggere in modo ottimale:
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